The Prague Post - Di fronte alle sfide poste da ESG e CSR, quasi metà delle aziende europee non ha messo in atto alcuna iniziativa, anche se la direttiva CSRD entrerà in vigore nel 2024 (studio Lefebvre Sarrut)

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Di fronte alle sfide poste da ESG e CSR, quasi metà delle aziende europee non ha messo in atto alcuna iniziativa, anche se la direttiva CSRD entrerà in vigore nel 2024 (studio Lefebvre Sarrut)
Di fronte alle sfide poste da ESG e CSR, quasi metà delle aziende europee non ha messo in atto alcuna iniziativa, anche se la direttiva CSRD entrerà in vigore nel 2024 (studio Lefebvre Sarrut)

Di fronte alle sfide poste da ESG e CSR, quasi metà delle aziende europee non ha messo in atto alcuna iniziativa, anche se la direttiva CSRD entrerà in vigore nel 2024 (studio Lefebvre Sarrut)

Condotto da Lefebvre Sarrut, leader europeo dell’informazione in ámbito legale e fiscale , questo sondaggio somministrato a 744 aziende europee di varie dimensioni e diversi settori fornisce una panoramica del grado di maturità delle aziende riguardo ai criteri ESG (ambiente, società e governance).

Dimensione del testo:

Anche se non ci sono differenze sostanziali tra i Paesi, quasi metà delle aziende europee non possiede una politica o un manager dedicati a ESG o CSR. L'industria manifatturiera spicca per la sua grande maturità nei confronti di questi argomenti, mentre il settore dei servizi è particolarmente indietro.

Il livello di maturità delle aziende europee riguardo ai criteri ESG è inferiore alle aspettative dell'UE.

PARIGI, June 15, 2023 (GLOBE NEWSWIRE) -- In quest'ultimo studio, Lefebvre Sarrut trova che le aziende europee non siano ancora pienamente coscienti dei criteri ESG, che riguardano questioni ambientali, sociali e di governance. Tra le 744 aziende europee intervistate, di varie dimensioni e diversi settori di attività, dallo studio è emerso che:

- il 40% delle aziende europee non ha familiarità con i criteri ESG,

- il 43% delle aziende europee non possiede un punto di riferimento designato per i criteri ESG,

- il 45% delle aziende europee non ha intrapreso alcuna azione per anticipare l'imminente entrata in vigore della direttiva europea CSRD.

Anche se non ci sono disparità tra i Paesi europei, questa carenza di maturità solleva questioni in un momento in cui le aspettative dell'UE stanno diventando più chiare. Entro il 2024, le aziende con più di 500 dipendenti o con un fatturato superiore a 40 milioni di euro dovranno segnalare il loro impatto ambientale, sociale e di governance, in linea con la direttiva europea CSRD. L'ambito di applicazione sarà gradualmente esteso ogni anno: nel 2025 riguarderà le aziende con più di 250 dipendenti, nel 2026 le PMI quotate, nel 2028 le filiali di gruppi non europei, ecc.

Un'evidente carenza di maturità nei settori dei servizi e della consulenza

Nonostante spesso vengano criticate, le aziende del settore industriale (automobilistico, manifatturiero, chimico, ecc.) spiccano per la loro maggiore maturità quando si tratta di criteri ESG, con l'implementazione di politiche volte a controllare e ridurre il loro impatto sociale e ambientale.

Al contrario, i settori dei servizi e della consulenza spiccano per immaturità e carenza di consapevolezza delle aspettative nei loro confronti e dell'imminente applicazione della direttiva europea CSRD.

Le disparità nella maturità possono essere spiegate dalla precoce esposizione dei settori industriali ai criteri ambientali, che ha permesso alle aziende coinvolte di acquisire una solida esperienza nell'identificazione e nella reazione alle normative e nella creazione di politiche ESG o CSR. D'altro canto, le aziende di servizi e consulenza, che finora sono state esenti da normative severe, dovranno essere tenute in considerazione e spinte a rivedere il loro impatto ESG.

Camille Sztejnhorn, responsabile dell'impatto ESG presso Lefebvre Sarrut, commenta: "troppe aziende sottovalutano il ruolo futuro della direttiva CSRD, così come le questioni ambientali, sociali ed economiche che essa solleva. Se opportunamente compresi, (capendoli, misurandoli e migliorandoli), i criteri ESG possono rappresentare un valore aggiunto. Dall'altro lato, ignorandoli si corre il rischio di compromettere la sostenibilità a lungo termine dell'azienda. Adesso è fondamentale che le 50.000 aziende che saranno presto coinvolte dalla direttiva CSRD affrontino al meglio tali questioni, si attrezzino con strumenti specifici e/o ricevano un appropriato supporto. E prima riusciranno a familiarizzare con questa direttiva, meno tenderanno a considerarla una costrizione e più saranno capaci di trasformarla in una leva per lo sviluppo."

Per ulteriori informazioni, fare clic sul presente link: https://www.lefebvre-sarrut.eu/en/esgsuite/

Informazioni su Lefebvre Sarrut

Lefebvre Sarrut è il leader europeo nella conoscenza legale, fiscale e normativa. Con uffici in Francia (Lefebvre Dalloz), Germania (Juris/Stollfuß), Italia (Giuffrè Francis Lefebvre), Paesi Bassi (SDU), Spagna (Lefebvre) e Belgio, Lussemburgo e Regno Unito (Larcier-Intersentia), il gruppo fornisce pubblicazioni, formazione e soluzioni software a un'ampia gamma di organizzazioni nel settore pubblico e privato e a professioni regolamentate (notai, commercialisti, avvocati, ecc.). Nel 2022 Lefebvre Sarrut ha generato un fatturato di 542 milioni di euro e possiede 2.500 dipendenti. La missione del gruppo è consentire la conoscenza necessaria per creare una società più equa, efficiente e sostenibile. www.lefebvre-sarrut.eu

Una foto a corredo di questo comunicato stampa è disponibile su: http://www.globenewswire.com/NewsRoom/AttachmentNg/6e8965da-deb0-48cd-bf4d-f65308415398

 


Contatto per i media: Brice Chauveau – b.chaveau@lefebvre-dalloz.fr – +337 86 64 88 28

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