

Dengue, zika e febbre gialla: dall'Oms le nuove linee guida
Più casi per surriscaldamento, sintomi difficili da distinguere
Con il surriscaldamento globale e l'aumento degli spostamenti aerei, i virus trasmessi da zanzare e zecche "sono diventati una crescente minaccia per la salute pubblica, mettendo a rischio oltre 5,6 miliardi di persone". Ma la diagnosi di infezioni come dengue, chikungunya, Zika e febbre gialla "può essere difficile poiché i loro sintomi spesso si sovrappongono e assomigliano ad altre malattie febbrili". L'allerta arriva dall'Organizzazione mondiale della sanità che, per la prima volta, pubblica linee guida che coprono tutte e quattro le malattie. Destinate agli operatori sanitari, forniscono raccomandazioni per il trattamento dei casi lievi e gravi, la somministrazione di fluidi e le terapie. L'obiettivo è migliorare la risposta clinica in un contesto di crescente diffusione degli arbovirus, non più limitati in alcune aree del mondo, ma sempre più presenti anche in Europa e in Italia, dove, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss), dall'inizio dell'anno al 30 giugno ci sono stati in Italia 68 casi di dengue e 22 di chikungunya, tutti associati a viaggi all'estero. Nei casi non gravi, le line guida raccomandano l'uso di fluidi orali, mentre per la gestione di febbre e dolore si suggeriscono paracetamolo o metamizolo. È sconsigliato l'uso dei Fans nella fase acuta e dei corticosteroidi sistemici. Per i casi gravi viene inoltre sconsigliato l'uso di immunoglobuline e trasfusioni profilattiche di piastrine in assenza di sanguinamento. Per la febbre gialla, si raccomanda anche l'impiego sperimentale, solo in ambito di ricerca, degli anticorpi monoclonali TY014 e del farmaco antivirale sofosbuvir. Le linee guida indicano anche le principali lacune di conoscenza e le aree prioritarie per la ricerca futura, "nell'ottica della preparazione a epidemie sempre più frequenti".
O.Holub--TPP