Delta del Po e lagune adriatiche tra i 10 supersiti europei
Fanno parte della rete di ricerca dedicata a questi ambienti
Il Delta del Po e le lagune del Nord Adriatico, in particolare la laguna di Venezia e quella di Marano-Grado in Friuli, sono uno dei dieci supersiti che formano l'infrastruttura di ricerca europea Danubius-Ri, dedicata proprio a studiare e tutelare questi particolari e importantissimi ambienti di transizione tra i fiumi e il mare: come riporta l'articolo pubblicato sulla rivista Estuarine, Coastal and Shelf Science, a coordinare il sito italiano grazie ad un approccio basato su collaborazione e integrazione sono l'Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (Corila). Gli ambienti di transizione, che comprendono fiumi, estuari, delta, lagune e coste, rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare e svolgono funzioni essenziali per la salute degli ecosistemi: costituiscono dei depuratori naturali per l'acqua, mantengono la biodiversità e proteggono le coste dall'erosione e dalle inondazioni. Nonostante il loro ruolo, questi ambienti sono fragili e sempre più minacciati dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento, dall'urbanizzazione e dall'agricoltura intensiva. È in questo contesto che si inserisce l'iniziativa Danubius-Ri: il suo obiettivo è quello di sostenere la ricerca interdisciplinare su questi delicati ecosistemi, superare l'attuale frammentazione per quanto riguarda dati e gestione, e fornire le conoscenze necessarie per proteggere gli ambienti in modo sostenibile. I dieci supersiti scelti, incluso quello italiano, rappresentano, infatti, dei veri e propri laboratori viventi, dove si intrecciano processi biologici, geofisici, ecologici, sociali ed economici.
R.Rous--TPP