

Successo per il Requiem di Mozart nella cattedrale di Washington
Protagonisti il coro della chiesa e la Wno diretti da Steven Fox
Il Requiem di Mozart, una delle opere più misteriose, potenti e commoventi della storia della musica, è già di per sé un'occasione da non perdere. Se poi viene eseguito sotto le arcate di una storica cattedrale in stile gotico, il fascino raddoppia. La magica combinazione ha segnato l'apertura della nuova stagione della Cathedral Choral Society, il coro sinfonico di circa 200 voci della gigantesca Washington National Cathedral nella capitale Usa, la seconda chiesa più grande degli Stati Uniti, che ha ospitato i funerali di cinque presidenti americani. Il concerto è stato aperto dall'ouverture de La Forza del Destino, dove Verdi intreccia mirabilmente molte delle melodie dell'opera, e chiuso dalla bellezza pura dell'Ave Verum Corpus, composta da Mozart nel 1791. È lo stesso anno del Requiem in re minore K. 626, che lasciò incompiuto per il sopraggiungere della morte e che uno dei suoi allievi, Franz Xaver Süssmayr, completò basandosi sugli appunti e i frammenti lasciati dal maestro. Ad eseguirlo, insieme al grandioso coro della cattedrale, la Washington National Opera Orchestra (Wno), sotto la direzione del maestro "di casa" Steven Fox, che è anche direttore artistico e conduttore principale del New York's Clarion Choir & Clarion Orchestra, nonché fondatore della Musica Antiqua St. Petersburg in Russia. Sia Fox che il coro hanno ricevuto la candidatura ai Grammy. I quattro cantanti erano il tenore Lawrence Jones e tre giovani voci legate al Cafritz Young Program della Wno: il soprano Katerina Burton, il mezzosoprano Veronica Siebert e il basso Atticus Rego. Il pubblico è rimasto letteralmente travolto dall'esecuzione di questo capolavoro assoluto della musica sacra occidentale, che alterna toni solenni, mesti, struggenti, meditativi, drammatici, tra fughe e contrappunti da brividi. La potenza del coro, la resa perfetta di tutte le coloriture da parte dell'orchestra, le voci soliste giovani ma già mature e la conduzione rigorosa di un maestro che dirigeva cantando a mezza voce a memoria tutti i brani, hanno assicurato un successo indiscutibile e una meritata standing ovation. La stagione proseguirà con un concerto di Natale il 13 dicembre, i Carmina Burana il primo marzo e, il 17 maggio, i Liebeslieder Waltzes di Brahms, combinati con lavori di compositori americani in omaggio ai 250 anni dell'indipendenza americana.
W.Cejka--TPP