

De Angelis e Accorsi, vittima e stalker per Mordini
Alla Festa di Roma il polar La Lezione
"Il mio personaggio è una persona che è stata per molto tempo vittima ed è quindi diventata cattiva. Ma in tutti gli esseri c'è in fondo qualcosa di giusto e qualcosa di sbagliato. Credo sia questa la vera forza del film: buoni e i cattivi sono entrambi esseri umani che cercano di sopravvivere all'interno della propria realtà". Così Matilda De Angelis parla del suo personaggio di Elisabetta nel film 'La lezione' di Stefano Mordini passato oggi nella sezione Grand Public della 20/a Edizione della Festa del Cinema di Roma e in sala con Vision Distribution dal 5 marzo,. Un'opera, quella di Mordini, piena di ambiguità, manipolazioni tra stalker e vittima, ossessioni e giustizia che racconta la vicenda di una brillante avvocata triestina, Elisabetta, che difende con successo un carismatico professore universitario (Stefano Accorsi) accusato di violenza sessuale. Ma quando l'uomo, pur reintegrato dall'università, viene relegato nel mondo accademico a un ruolo secondario, le chiede di intraprendere una nuova causa legale, tutto si confonde. Alle ombre nei confronti del suo cliente-professore si aggiungono quelle del suo passato di donna a sua volta perseguitata dal suo ex compagno (Marlon Joubert), un uomo violento e condannato per stalking. "Bisogna entrare dal punto di vista del mio personaggio, non volevamo comunque creare un cattivo da manuale - dice Stefano Accorsi -. Quello che lui fa certo è sbagliato e contro la legge, ma è dal suo punto di vista di vitale importanza. È uno che manipola, ha una maschera che Elisabetta deve strappare a fatica, perché un manipolatore trova sempre ogni piccola occasione per portare avanti il suo gioco che è appunto manipolarti, ha bisogno di relazionarsi con te in maniera empatica".
B.Barton--TPP