Dal Fondo Cinema al Bonus Valore gli stanziamenti per la cultura
Dal 2026 molte misure per lo spettacolo dal vivo
(di Francesca Chiri) Dai tagli al Fondo del Cinema al Bonus Valore Cultura, la nuova "carta" elettronica per i neo-diciottenni diplomati per l'acquisto di prodotti culturali che, a parità di risorse, rimpiazza la Carta della cultura giovani e della Carta del merito, e una serie di stanziamenti per varie iniziative: tra le tante i 5 milioni annui per sostenere in modo strutturale i musei non statali con l'istituzione del Fondo nazionale per il federalismo museale, i 4 milioni nel 2026 per Matera Capitale Mediterranea della cultura e del dialogo, e vari contributi allo spettacolo dal vivo, in particolare in favore del Teatro alla Scala (5 milioni per il 2028), della Fondazione Orchestra sinfonica e coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi (2 milioni per il 2026) e per altre fondazioni che gestiscono importanti teatri. Tra i vari capitoli di sostegno arrivano 300mila euro per le iniziative per i novanta anni dalla morte di Antonio Gramsci e 500mila, per due anni, per i cento anni dalla nascita di Pio La Torre. - CINEMA Quanto agli interventi sul Fondo del Cinema, viene ridotta la dotazione (passa dai 700 milioni di euro annui a 610 milioni di euro per il 2026 e a 500 milioni dal 2027) ma il fondo acquisisce la possibilità di definire il quantum delle risorse da destinare ai vari sostegni, incluso il Tax credit e, sempre per il cinema, e più in generale per lo spettacolo, arriva qualche risorsa in più per l'indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, volta, da una parte, ad innalzare da 30.000 a 35.000 euro il tetto massimo di reddito dichiarato al di sotto del quale è possibile avere accesso al beneficio e, dall'altra, ad istituire un regime derogatorio per i lavoratori del cinema e dell'audiovisivo, più favorevole in termini di numero minimo di giornate di contribuzione richieste. - SPETTACOLO DAL VIVO Molte le misure che riguardano il sostegno allo spettacolo dal vivo con la nascita di tre nuovi fondi: il Fondo cultura terapeutica e cura sociale (1 milione di euro l'anno), un fondo da 1,5 milioni l'anno per lo sviluppo e la promozione del sistema musicale italiano e uno, da 2 milioni l'anno, per la realizzazione di programmi audiovisivi per la divulgazione delle attività culturali dal vivo. - "DECRETO GIULI". La manovra destina parte delle risorse ad attuare il "decreto cultura": vengono finanziati con 1 milione di euro all'anno il "Premio Mattei per la cooperazione culturale" e il "Premo Olivetti per l'accessibilità culturale". - MAXXI Sempre ad attuazione del decreto cultura arrivano 500mila euro per il Maxxi Med che sorgerà a Messina. Alla Fondazione Maxxi sono inoltre assegnati 500mila euro nel 2027 per il progetto "Grande Maxxi" di Roma (più altri 250mila per l'avvio del "Maxxi Med"). - TEATRI Oltre alla Scala e al Verdi la manovra destina 1 milione dal 2028 al Teatro Amilcare Ponchielli; 500mila euro nel 2026 al Teatro Dal Verme di Milano e 1 milione nel 2026 al Festival dei due Mondi di Spoleto. - FONDAZIONI E ACCADEMIE Altri contributi vanno alla Fondazione Luigi Einuadi (600mila euro) per l'Osservatorio Sud Est Europa, alla Fondazione Med-Or di Leonardo Spa (200mila nel 2026 e 2027) per svolgere ricerche sull'attività di influenza russa in Europa e in Nord Africa, mentre alle tre accademie musicali d'eccellenza vanno 300mila euro nel 2026, da dividere in parti uguali tra l'Accademia internazionale di Imola, l'Accademia musicale Chigiana di Siena e la Fondazione Scuola di musica di Fiesole. La Fondazione Giorgio Napolitano riceverà 100mila euro nel 2026 e 2027 e l'Associazione degli Editori Indipendenti Adei 100mila nel 2026 e 2027. - MIC Con la manovra il Ministero viene autorizzato ad attribuire un incarico dirigenziale di livello generale e uno di livello non generale derogando ai limiti di legge per l'assunzione di personale esterno alla Pa. - EDITORIA La manovra incrementa di 60 milioni di euro nel 2026 il Fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale dell'informazione e dell'editoria, per le finalità di competenza della Presidenza del Consiglio. Vengono invece ridotte di 10 milioni nel 2026 le entrate derivanti dal canone destinate alla Rai.
F.Vit--TPP