

Msf, a Gaza entrino immediatamente aiuti e personale medico
Riparta il coordinamento umanitario guidato dall'Onu
Medici Senza Frontiere (Msf) chiede il ripristino del meccanismo di coordinamento umanitario guidato dalle Nazioni Unite per garantire l'accesso sicuro e imparziale degli aiuti per chi ne ha bisogno, ovunque si trovi nella Striscia di Gaza. "Devono entrare gli aiuti e gli operatori sanitari, in modo che la popolazione possa riposare e riprendersi dal trauma, sia fisico che mentale. Dobbiamo essere in grado di far entrare il nostro staff internazionale all'interno della Striscia di Gaza senza essere ostacolati", dichiara in una nota il coordinatore delle emergenze di Msf a Gaza, Jacob Granger. L'annuncio della prima fase del cessate il fuoco a Gaza - si legge nel testo - porta un momento di sollievo alla popolazione palestinese esausta, affamata e in lutto, e un grande sollievo alle famiglie di tutti gli ostaggi. Tuttavia, arriva dopo più di 2 anni in cui sono morte oltre 67.000 persone. Msf accoglie con favore il cessate il fuoco, sebbene non rappresenti la fine della terribile sofferenza inflitta alla popolazione: gli abitanti di Gaza sono costretti a sopravvivere tra le rovine di quelle che un tempo erano le loro case e ad affrontare enormi necessità mediche, psicologiche e materiali. "Questa mattina si sentivano ancora attacchi e detonazioni, anche molto forti. Ora la situazione sembra si sia calmata. Qui la gente spera di non dover più avere paura. C'è speranza, ma anche disperazione perché la Striscia di Gaza è stata praticamente distrutta dalle forze israeliane" dichiara Granger.
E.Soukup--TPP