

Barbareschi, la mia favola-politica sull'Italia venduta
Dirige Paradiso in vendita, in sala dal 24 luglio
Nel 2015 al governo greco, in profonda crisi economica, venne in mente di vendere alcune isole dell'Egeo. Non se ne fece niente, ma da questa notizia di cronaca e da una sceneggiatura prende spunto 'Paradiso in vendita', film di Luca Barbareschi, già alla Festa di Roma e ora in sala dal 24 luglio distribuito da Altre storie. Una storia però ambientata in un'immaginaria isoletta siciliana, Fenicusa, che il governo italiano in bancarotta decide di vendere ai francesi. Arriva così nell'isola mandato dal Governo francese François (Bruno Todeschini), soprannominato Richelieu, che dietro la promessa di farlo diventare presto Ministro, cerca di acquisire, nell'ombra, tutte le proprietà degli isolani a costo di manipolazioni, negoziazioni, compravendite e lottizzazioni. Ma la bellezza, si sa, non si compra. E gli isolani sono tutt'altro che indifesi. Inizialmente ignari del complotto alle loro spalle e del destino che li attende, non tardano ad allinearsi con Mariana Torre (Donatella Finocchiaro), sindaca e maestra sensuale e affascinante, che fronteggia François per riprendersi le case, i negozi, la lingua, la bandiera, le barche. "Ho nel cuore l'isola di Filicudi e allora ho ambientato tutto lì - dice oggi a Roma Barbareschi - volevo fare questa che io considero una favola-politica che racconta non la solita mafia, ma come una piccola comunità si possa ribellare al potere. Una metafora di come in un'epoca, dove è forte la finanza speculativa, l'identità conti più della ricchezza".
U.Ptacek--TPP