

Dharma Mangia Woods, nuovi attori uniti, facciamo più branco
L'attrice emergente tra Il Ministero dell'amore e Morbo K
(di Alessandra Magliaro) Dopo Natale con i ricchi con Christian De Sica e Angela Finocchiaro e il sequel Ricchi a tutti i costi, è di nuovo in commedia Dharma Mangia Woods, la attrice romana che si sta facendo strada tra i talenti della nuova generazione di attori. Formatasi alla Scuola d'Arte Cinematografica Gian Maria Volonté, ha partecipato alla miniserie Netflix Inganno con Monica Guerritore e sarà protagonista della prossima miniserie Morbo K di Francesco Patierno per Rai1 e nel nuovo film Prime Original Il ministero dell'amore diretto da Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo. Madrina 2025 di Cinema di Tavolara ha ritrovato sul palco nelle serate del festival Neri Marcorè, con cui aveva girato Quando di Walter Verltroni. "Per me è stata una occasione di crescita e una grande esperienza, una prova fuori dalla confort zone della recitazione. Ed è stata una occasione importante per uno scambio artistico felice e senza pressioni con Marcorè, con Fabrizio Gifuni, Gianluca Arcopinto, Fabrizio Ferracane, Sonia Bergamasco e gli altri ospiti", racconta all'ANSA al termine di Tavolara. "Avere mentori, confrontare le opinioni, chiedere pareri è qualcosa che mi appartiene", aggiunge l'attrice del nome buddista, "mi sento parte di una nuova generazione di attori con meno individualismo, pur ovviamente nelle ambizioni e nella ricerca di lavorare con successo. Rispetto forse ad anni passati è questa una generazione di interpreti che ha più senso di appartenenza, che la consapevolezza della dignità di un mestiere per il quale ci prepariamo con grande impegno. Ci sentiamo branco e associazioni come Unita rappresentano dei cambiamenti molto importanti per gli attori, sul tema del rispetto di questo lavoro, del contratto, delle tutele e sul tema importantissimo delle molestie. Trovo - prosegue - ci sia in atto una grande voglia di cambiamento, un nuovo slancio". È nel cast del Ministero dell'Amore accanto a Pif e ad Alessandra Mastronardi con la regia di Ciarrapico e Vendruscolo. "Sono una grande appassionata di Mattia Torre, dei suoi testi e quando mi è stato proposto questo film con la direzione di due autori che con Torre avevano lavorato tanto, a cominciare dall'esperienza di Boris, sono stata felice. Questo film è tratto dalla pièce teatrale Stare meglio oggi di Giacomo Ciarrapico e immagina un cronista parlamentare, Pif, che ha dentro un consiglio dei Ministri che governa ogni sua decisione attraverso decreti emotivi e leggi dell'anima. Una storia umoristica, surreale, satirica che oggi ci fa venire in mente Inside Out e Follemente. Io sono una collega di Pif e tra noi ci sono duetti divertenti". Attrice emergente vista soprattutto in commedie dice: "Un attore non deve porsi limiti da solo, più sperimento meglio è anche all'interno di un genere ma comunque ho già un dramma storico pronto: Morbo K". In onda nella prossima stagione su Rai1, con la regia di Patierno (Pater Familias, Napoli '44) "porterà alla luce una storia incredibile: i medici dell'Ospedale Fatebenefratelli guidati dal primario Giovanni Borromeo, (interpretato da Vincenzo Ferrara) inventarono una malattia fittizia e 'contagiosissima', il "morbo di K", per proteggere ebrei e altri perseguitati dai rastrellamenti e dalle deportazioni. Con il pretesto di un'epidemia pericolosamente contagiosa, si riuscì a ingannare i nazisti, salvando così decine di vite. "La storia si svolge intorno ai giorni della razzia del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943 e io sono una giovane ebrea - racconta Mangia Woods - che ha dei dubbi sul fatto che i nazisti avrebbero, grazie all'oro ricevuto dagli ebrei, lasciato perdere e così in collegamento con il primario dell'ospedale e uno dei suoi medici, interpretato da Giacomo Giorgio, cercherò di salvare la mia famiglia e altri ebrei. E' una storia avvincente e drammatica". Quali sono gli attori che ti ispirano? "Ho avuto una grande passione per Anna Karina, la musa di Godard nella Nouvelle Vague, ho ammirato la sua recitazione che ti lascia la domanda 'ci fa o c'è' talmente arriva naturale sulle cose, poi mi piace Marion Cotillard, in Italia tra le varie persone subisco il fascino per Alba e Alice Rohrwacher, trovo che Luca Marinelli con M abbia lasciato il segno quest'anno e poi ancora Alessandro Borghi e Fabrizio Gifuni. Infine sono innamorata di Valentina Bellè, trovo che sia una interprete eccezionale, un'attrice che alza l'asticella e mi fa venire voglia di fare sempre meglio".
O.Holub--TPP