

Capuano, L'isola di Andrea ispirato dai disastri di noi maschi
Il film fuori concorso al lido. Al regista il premio Bianchi
Un film che è nato "guardando alla cronaca e assistendo ai disastri che facciamo noi maschi". Lo dice all'ANSA Antonio Capuano, cineasta tanto rispettato quanto libero (punto di riferimento, fra gli altri, per Paolo Sorrentino) che torna alla Mostra del cinema di Venezia, fuori concorso con L'isola di Andrea, poi in sala dal 2 ottobre con Europictures. Protagonisti Teresa Saponangelo e Vinicio Marchioni nei ruoli di Marta e Guido ex coppia che lotta per la custodia del figlio di 8 anni, Andrea (Andrea Migliucci). Il cineasta riceve al lido anche il Premio Bianchi assegnatogli dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, per il suo talento multiforme "di regista, sceneggiatore, drammaturgo, scenografo, autore e attore fra cinema, teatro e televisione". Nella storia del film, i genitori richiedono al tribunale dei minorenni una "sentenza giudiziale" che disciplini, in via definitiva, quanti giorni Andrea debba stare con la madre, quanti con il padre. Il magistrato dispone colloqui e perizie, che costringono tanto i genitori quanto il bambino ad approfondire, laddove possibile, le ragioni dei rispettivi disagi e desideri. Questo è un bambino conteso con grande violenza e perfidia - spiega il regista -. L'isola alla quale faccio riferimento nel titolo è quella che tutti quanti noi cerchiamo. E non c'è. E' un'illusione. È una speranza che svanisce sempre". Molti "di noi, quell'isola la cercano per gran parte della vita, prima di capire di aver girato a vuoto, Andrea invece si accorge subito che la sua isola di sogni e illusioni è perduta". Capuano ama girare storie che ruotano intorno ai bambini perché "è bellissimo lavorare con loro, sanno ancora sognare". Il programma ha voluto che l'allievo Sorrentino aprisse la Mostra in concorso con la Grazia e lui arrivasse (quasi in chiusura) con L'isola di Andrea: "Forse ormai sono un uomo di chiusura - osserva scherzando - Spero che questo non sia il mio ultimo film, anche se temo proprio che lo sia...ma non parliamone".
P.Benes--TPP