

Opera Roma, The turn of the Screw firmato Deborah Warner
Dal 19 al 28/9 l' opera di Britten, protagonista Ian Bostridge
(di Luciano Fioramonti) ''È stato un piacere presentare Billy Budd e Peter Grimes al Teatro dell'Opera di Roma, e così, quando è arrivato l'invito a dirigere The Turn of the Screw, ho colto al volo l'occasione di rivisitare una delle opere più drammaticamente inquiete di Britten. Un'opera con una splendida partitura musicale, basata su un tema che il compositore stesso ha dichiarato essere profondamente vicino al suo cuore, la perdita dell'innocenza''. Così Deborah Warner descrive il lavoro del musicista britannico di cui firma la regia dal 19 al 28 settembre al Teatro Costanzi. ''E' un'opera da camera basata sulla storia di fantasmi di Henry James, che Britten ascoltò per la prima volta alla radio quando aveva 18 anni, interpretata da un cast corale di sei elementi. Due di questi sono bambini, a cui sono affidati due dei ruoli più impegnativi del repertorio per giovani cantanti'' dice Warner, che ha affrontato questo titolo per la prima volta nel 1997. Acclamata per le sue regie innovative nella prosa e nell'opera, Deborah Warner con questo terzo titolo rafforza il suo rapporto con il Teatro dell'Opera di Roma. Affascinata dal lavoro della librettista Myfanwy Piper sulla fonte letteraria di Henry James, la regista si è ispirata anche alle opere del pittore scozzese James Pryde. Dirige l'Orchestra dell'Opera di Roma Ben Glassberg, al debutto al Costanzi. ''Quest'opera è un capolavoro di concisione compositiva - spiega il direttore britannico -. Con mezzi così modesti e idee musicali fondamentali, egli tesse un intero mondo immaginario attraverso il quale assistiamo alla distruzione dei personaggi sul palcoscenico. Realizzare una nuova produzione di quest'opera con la geniale Deborah Warner è un'occasione meravigliosa per rivisitare un'opera che adoro e che mi sta molto a cuore''. Protagonista un cast di interpreti inglesi, dal tenore Ian Bostridge, riconosciuto interprete di Britten, nel ruolo dello spettro Peter Quint, al tris di interpreti femminili: Anna Prohaska (l' istitutrice), Emma Bell (Mrs Grose) e Christine Rice (Miss Jessel). I ruoli dei due bambini sono affidati a Zandy Hull (Miles) e Cecily Balmforth (Flora). Straordinario capolavoro del gotico letterario di Henry James tradotto genialmente da Britten in un crescendo di tensione, The Turn of the Screw è costruito con un Prologo, due atti e sedici scene. L'opera, come già Peter Grimes e Billy Budd, torna sul rapporto con la giovinezza, inconfessabile e fatale. In The Turn of The Screw ("il giro di vite") il racconto di due piccoli orfani in una grande tenuta di campagna, assediati dalla presenza di una coppia di spettri, diventa il pretesto per parlare di relazioni umane complesse, non ultima proprio quella fra giovani e adulti. ''the turn of the screw /dove abita la paura» è anche il titolo del nuovo numero "Calibano", la rivista di approfondimento del Teatro dell' Opera di Roma pubblicata in collaborazione con effequ, in libreria dal 26 settembre, che sarà presentato il 17 settembre alle 17 con la regista Deborah Warner, le autrici Letizia Muratori e Carmen Gallo e con l'anglista Andrea Peghinelli.
U.Ptacek--TPP