

Margot Robbie e Colin Farrell, 'il nostro viaggio nel destino'
Nel film di Kogonada in sala dal 2 ottobre con Eagle Pictures
Alcune porte si aprono sul passato, altre danno accesso al futuro. In 'A Big Bold Beautiful Journey - Un viaggio straordinario', diretto da Kogonada, prodotto da Sony Pictures e in uscita il 2 ottobre con Eagle Pictures, a varcarle sono Margot Robbie e Colin Farrell, per la prima volta insieme sullo schermo. Lei arriva dal successo planetario di 'Barbie' (e dalla maternità, con il primo figlio in braccio alle assistenti, tra i corridoi del Four Seasons Hotel di Los Angeles dove è impegnata con le interviste), lui dal ruolo intenso del nemico giurato di Batman in 'The Penguin', che gli è valso un Golden Globe e un Sag Award. "È una storia molto umana, piena di tatto", racconta Farrell all'ANSA. "Direi che è un film luminoso, di speranza e magia", annuisce la co-star. Sarah e David, quarantenni single scottati più volte dall'amore, si incontrano per caso a un matrimonio di amici in una villa di campagna. Un misterioso Gps li costringe a intraprendere insieme il viaggio di ritorno in città, che però non è lineare: la voce del navigatore li porta in luoghi remoti e scenografici, dove compaiono porte che si aprono sui momenti più significativi delle loro vite: fine di relazioni, nascite, lutti e persino certi piccoli traumi del liceo. David rivive la sua goffa esibizione nel musical scolastico 'How to Succeed in Business Without Really Trying'; Sarah prova a guarire la sua ferita cantando con lui. "Non c'è nulla di straordinariamente drammatico: attraversare una porta e finire nel proprio passato lo è, certo, ma qui non è fatto con pesantezza. Non ci sono scene urlate o teatrali. Kogonada è un regista tenero, interessato a dolore, tristezza, perdita, rimpianti... ma li osserva in modo gentile e introspettivo", dice Farrell. 'Un viaggio straordinario' parte come una classica commedia romantica, ma vira presto in una sorta di realismo magico fatto di situazioni quotidiane deformate dall'assurdo, per indulgere poi nell'introspezione con cui i due cercano di decidere a tavolino se aprire l'ultima porta, quella che schiude alla possibilità di una vita futura insieme.
Y.Havel--TPP