

Addio a D'Angelo, premio Grammy pioniere del neo-soul
Fuse R e soul in album storici come Brown Sugar e Vodoo
Lutto nel mondo della musica: D'Angelo, il visionario cantante che ha fuso R&B e soul in album storici come Brown Sugar e Voodoo, è morto per un tumore a 51 anni. A maggio, D'Angelo aveva cancellato un concerto a Filadelfia a causa di complicazioni dopo un intervento chirurgico non specificato. All'anagrafe Michael Archer, D'Angelo ha contribuito a lanciare un nuovo genere musicale ispirandosi al soul tradizionale ma incorporando elementi di funk, hip-hop e jazz. Il suo manager battezzò questa fusione come "neo-soul" e questo stile negli anni '90 fu imitato da artisti come Erykah Badu, Lauryn Hill, Maxwell e Jill Scott. Pur avendo pubblicato solo tre album in studio, D'Angelo è considerato dai colleghi uno dei più grandi cantanti e talenti musicali della sua generazione. Nato e cresciuto a Richmond, scrive oggi il Washington Post. D'Angelo veniva da una famiglia di predicatori: la sua formazione musicale fu nella chiesa pentecostale. Brown Sugar del 1995 segnò il suo debutto. Seguì nel 2000 Voodoo che gli valse due Grammy e lo consacrò come star internazionale, in parte grazie al videoclip del brano Untitled (How Does It Feel), in cui appariva a torso nudo in una serie di primi piani. Quel video lo rese un sex symbol, ma finì per tormentarlo: secondo amici e collaboratori, D'Angelo temeva che le immagini avessero finito per distogliere l'attenzione dalla musica. D'Angelo pubblicò poi nel 2014, dopo anni di assenza, il terzo album Black Messiah in cui richiamava le proteste per la giustizia razziale entusiasmando i fan facendogli vincere altri due Grammy Awards.
B.Hornik--TPP