L'Olimpiade di Pergolesi debutta a Jesi ambientata nel 1936
Raramente eseguita andrà in scena il 21 novembre al Pergolesi
Debutta al Teatro Pergolesi di Jesi (Ancona) il 21 novembre prossimo (replica il 23) in una nuova produzione dell'omonima Fondazione, "L'Olimpiade di Pergolesi", dramma per musica in tre atti raramente rappresentato che intende celebrare non solo il compositore originario della città, ma anche a vent'anni dalla morte, il suo più acclamato conoscitore: Francesco Degrada, curatore assieme a Claudio Toscani dell'edizione critica. Andata in scena per la prima volta al Teatro di Tordinona di Roma nel 1735, un anno prima della prematura morte del compositore a soli 26 anni, L'Olimpiade si basa sull'omonimo libretto di Pietro Metastasio che ispirò le analoghe opere di Cimarosa e Vivaldi. Un riferimento non da poco, dal momento che nelle composizioni dell'epoca il perno dell'azione risiedeva nel racconto, la cui trama non veniva trasposta in strutture musicali né delineava realisticamente il carattere dei personaggi. In questo senso la voce prescindeva dai connotati sessuali degli interpreti, con l'assoluta prevalenza di registi sopranili e di conseguenza di ruoli en travesti. Poco rappresentata anche nella sua epoca, ha avuto tuttavia una grande diffusione nell'esecuzione di alcune sue pagine, inserite spesso in 'pasticci' o in opere di altri autori, presentate sia tra le pareti domestiche che in esecuzioni concertistiche. Poema a lieto fine sull'amicizia, basato sul binomio bellezza-giovinezza espresso in numeri musicali ispirati ad una tonalità di gioiosa freschezza, a Jesi verrà ambientato dal regista Fabio Ceresa nei giorni delle Olimpiadi di Berlino del 1936, incrociando sul palco le geometrie essenziali dell'epoca razionalista alla solenne maestosità del mondo classico. A interpretare Megacle, l'eroe candido e leale vincitore delle Olimpiadi, sarà Theodora Raftis (ruolo en travesti), mentre Licida, suo fedele amico, intellettuale sensibile e acuto, sarà José Maria Lo Monaco (ruolo en travesti). La temeraria Argene sarà Silvia Frigato, mentre la fragile e resiliente Aristea è interpretata da Carlotta Colombo. Il re Clistene, alla ricerca di un equilibrio dopo le sofferenze per la morte del figlio, è Anicio Giorgi Giustiniani, mentre Aminta, il saggio precettore di Licida è Mattero Straffi. Infine Alcandro, fedele servo di Clistene che trasforma la tragedia in riconciliazione, è Francesca Ascioti (ruolo en travesti). La direzione dell'Orchestra Ghislieri è affidata a Giulio Prandi, uno dei più grandi specialisti del repertorio antico, mentre le scene e i costumi sono di Bruno Antonetti e Giulia Negrin. "L'Olimpiade - ha dichiarato il regista Cerasa -. Non un'opera d'amore, ma un'opera sull'amicizia, dove l'affetto fraterno tra uomini diventa il cuore di una vicenda corale e insieme interiore. E' il teatro dell'equilibrio e della grazia, dell'errore che si redime, della verità che non ferisce. È un poema sulla vulnerabilità dell'uomo, sulla nobiltà dei sentimenti e sul miracolo di una forma che, come i giochi olimpici che l' ispirano, cerca nell'armonia il segreto dell'eterno".
O.Ruzicka--TPP
